Contratto di locazione – Destinazione ad uso ufficio – Possibile sussistenza di contatti diretti con il pubblico degli utenti e dei consumatori – Eventuale debenza dell’indennità per la perdita dell’avviamento

In tema di interpretazione del contratto, ai fini, in particolare, della interpretazione, sotto il profilo letterale, di un contratto di locazione di immobili urbani adibiti ad uso diverso da quello di abitazione, la pattuizione della destinazione ad uso ufficio di un immobile da parte di un soggetto implica – secondo il senso comune – necessariamente che tale bene deve essere adibito ad un’attività che sia espressione dell’operare professionale (in senso lato) del soggetto e che può comportare o non contatti diretti con il pubblico degli utenti e dei consumatori. (Nella specie, la S.C ha ritenuto erronea l’interpretazione del contratto operata dalla corte di merito che, nell’applicare il criterio di esegesi letterale, aveva reputato che la pattuizione della destinazione dell’immobile ad uso ufficio significasse destinazione ad una“attività volta a finalità organizzative/contabili”).

Cass. civ. Sez. III, 30-04-2010, n. 10615

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